venerdì 3 dicembre 2010

No alla riapertura al traffico di Piazza Mazzini

Il circolo di Bastia del Partito della Rifondazione Comunista esprime la sua contrarietà alla decisione, annunciata dal Sindaco in Consiglio Comunale, di riaprire al traffico Piazza Mazzini.
Questa scelta risulta motivata esclusivamente dalla volontà di “aiutare” le attività commerciali della Piazza dopo alcune più o meno recenti chiusure.
In pratica l’ultimo e l’unico spazio cittadino interdetto al traffico, dove sorgono la Chiesa di San Michele Arcangelo e quella di Santa Croce, diventerà una strada con annesso parcheggio a pagamento. Il Sindaco ci ha rassicurati: “non mancheranno passaggi pedonali”. E ci mancherebbe altro! Ci viene da rispondere ad una giunta che subordina gli interessi della collettività a quelli degli esercizi commerciali, ammesso che siano quelle le vere ragioni che hanno costretto alcuni negozi a chiudere.
Anche ipotizzando che ciò sia vero, ad oggi non abbiamo nessun riscontro, ci chiediamo se vale veramente la pena fare quella che l’amministrazione ha definito “una prova” che intanto però comporterà una spesa, danneggierà la pavimentazione della piazza, toglierà ai cittadini l’unico spazio di “tregua” urbana, di incontro, di passeggio.
Certo la nostra Piazza ha perso quel ruolo antico di ritrovo della collettività ma la riapertura al traffico non restituirà tutto questo.
Noi crediamo che Bastia abbia bisogno di un progetto che miri alla riqualificazione del centro storico, che riporti le persone ad abitarvi e a frequentarlo, che agevoli con misure di incentivo e sgravio fiscale le attività commerciali e i servizi.
Abbiamo bisogno di luoghi di socializzazione che non siano solo centri commerciali e negozi.

Amelia Rossi
Circolo "Rosanna Cipolla" Partito della Rifondazione Comunista
2/12/2010

venerdì 12 novembre 2010

Assemblea sulla Federazione della Sinistra

In vista del primo congresso della Federazione della Sinistra, che si svolgerà il 20 e 21 novembre prossimo a Roma, domenica 14 novembre alle ore 10,30 presso la sede della ProLoco di Santa Maria degli Angeli, si svolgerà un’Assemblea pubblica sulla Federazione organizzata dai circoli di Rifondazione Comunista di Assisi e Bastia.
Sarà presente anche il segretario provinciale Enrico Flamini.
Ci rivolgiamo a tutti gli iscritti di Rifondazione, del Partito dei Comunisti Italiani, di Socialismo 2000 e a tutte le forze politiche, le associazioni e le persone interessate alla costruzione di un soggetto politico unitario a sinistra che ha come fondamento l’alternativa economica e sociale al capitalismo.
Un soggetto che vuole porre fine ad un periodo di litigi, scissioni e micropartiti che hanno solo diviso il popolo della sinistra, disorganizzato le lotti sociali e cancellato la nostra rappresentanza parlamentare.
Sarà un’occasione di incontro e di dialogo per tutti sulle prospettive della Federazione, sulla fase politica nazionale e soprattutto sui programmi e le attività nazionali e locali che ci impegniamo a portare avanti.

Amelia Rossi, segreteria circolo Prc Bastia
Francesco Di Lascia, segreteria circolo Prc Assisi

lunedì 11 ottobre 2010

“Bene l’attivo dei circoli di Bastia ed Assisi. L’impegno per la manifestazione del 16 e per la Federazione della Sinistra”

Si è svolto sabato a Bastia un partecipato attivo dei circoli di Rifondazione comunista di Bastia ed Assisi per affrontare i temi dell’attuale fase politica e del rilancio dell’iniziativa del partito sul territorio. È stata valutata positivamente la proposta che abbiamo avanzato a livello nazionale di costruire un’alleanza democratica contro l’attuale governo. Un governo antipopolare e antidemocratico capace solo di negare la crisi scaricandola nel contempo sui lavoratori, sui pensionati, sugli artigiani, sui precari, sui disoccupati, sulle giovani generazioni, senza alzare un dito contro speculatori ed evasori fiscali; un governo che ha distrutto il contratto nazionale di lavoro, che ha tagliato le risorse agli enti locali sull’altare del federalismo “padano” , che ha smantellato scuola ed università pubbliche per favorire il sistema d’istruzione privato, che ha attaccato, e continua a farlo quotidianamente, la Costituzione, la magistratura e la libertà di stampa. Ecco perché riteniamo che, alla vigilia del congresso locale, sia fondamentale continuare a lavorare per la Federazione della Sinistra, un progetto politico aperto e credibile, con programmi chiari, che proponiamo di costruire insieme a tutte le forze politiche, sociali, culturali e morali della sinistra dei nostri territori.
Da subito abbiamo un appuntamento centrale: la manifestazione del 16 ottobre indetta dalla Fiom. Rifondazione comunista sta lavorando per favorire il massimo della partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori del nostro territorio, non risparmiato dalla crisi, ad una mobilitazione fondamentale per la difesa dell’intero mondo del lavoro, della democrazia, dei diritti, della Costituzione.


Amelia Rossi
Segreteria Provinciale Prc Perugia
11/10/2010

giovedì 2 settembre 2010

PAIM Franchi: preoccupazione per la sorte delle Officine e per la sostenibilità del progetto di recupero. L'azienda dia maggiori garanzie

Il consiglio comunale del 30 agosto ha approvato l'adozione del PAIM dell'area Franchi. Malgrado il lodevole tentativo dell'assessore Livieri di marcare un cambiamento di certi comportamenti amministrativi, che noi abbiamo sempre criticato nel passato, i fatti ci dicono che cambiano le maggioranze ma tempi, modalità e modi di fare, nel caso di importanti decisioni urbanistiche, rimangono sempre quelli. Sarebbe infatti stata necessaria una variante generale al PRG ed invece dopo un mese dalla presentazione pubblica e senza nessun momento vero di confronto con la città il piano è stato adottato. Anche noi siamo convinti che il recupero dell’area sia necessario per una ricomposizione urbana della città ma non possiamo non segnalare degli elementi di criticità rispetto a quanto fatto finora. Innanzitutto la preoccupazione più grande riguarda la sorte della Franchi, presso la quale lavorano circa 60 persone. Visto che non esiste nessun impegno vincolante per la proprietà di effettuare la delocalizzazione ad Ospedalicchio e che il comune per agevolare questa operazione ha trasformato circa 22 ettari di territorio da industriale a residenziale, commerciale e direzionale, prevedendo costruzioni per 226 mila mc, con un plusvalore di svariati milioni di euro, chiediamo all’amministrazione che il progetto venga definitivamente approvato solo quando l’azienda avrà dato segnali concreti di voler effettivamente aprire il nuovo stabilimento. Ci risulta inoltre che la situazione interna non sia delle migliori con reparti chiusi, ferie forzate, niente premi produzione e soprattutto tanta paura tra gli operai che l’operazione non vada in porto. Crediamo sia giusto che l’azienda ora dia garanzie di voler continuare l’attività, perché non sarebbe tollerabile un’operazione speculativa sulle spalle dei lavoratori e della città, e su questo scontiamo una indifferenza politica sconcertante da parte dell'attuale maggioranza.
Il secondo elemento di criticità riguarda la destinazione di almeno un’area del comparto ad edificazioni scolastiche, che noi riteniamo essenziale per la programmazione di lungo termine del nostro comune, per il semplice motivo che la ristrutturazione delle aree dismesse a ridosso del centro (Franchi, Petrini ed ex-mattatoio) potrebbero portare a Bastia circa 2000 persone in più.
Per quanto riguarda il verde, ovvero il parco tematico, così disegnato ci pare l'ennesima colata di cemento mascherata e riteniamo invece che esso debba rispettare di più la sua naturale funzione e sia dotato di infrastrutture aderenti alla vocazione del parco stesso. In merito alla viabilità il progetto è sicuramente di buon livello ma sarà opportuno verificare nello specifico le piste ciclabili ed i percorsi pedonali che devono essere indipendenti, cosa impossibile da verificare allo stato della documentazione pubblica finora prodotta.
Infine, altro elemento di grande preoccupazione riguarda la fattibilità stessa del piano, che, ci dicono, comporta un investimento (per noi sottostimato) di 170 milioni di euro. I comparti attuativi sono troppi per dare alla pubblica amministrazione garanzie sulla continuità indispensabile all'attuazione del progetto di ristrutturazione, con tempi che rischiano di diventare biblici e protrarsi oltre i 15 anni. Pertanto ne chiediamo la riduzione almeno a sei. Non possiamo inoltre non denunciare un fatto gravissimo. Dal momento che il cuore di una ristrutturazione di queste proporzioni è rappresentato dalla convenzione pubblico privato, adottare e discutere del piano senza avere a disposizione la convenzione, come è avvenuto in consiglio comunale, è come dare carta bianca all'amministrazione e al privato sulla effettiva attuazione della stessa, svuotando la funzione essenziale di dibattito, proposta e verifica politica del consiglio comunale.

Bastia, 2/09/2010

Amelia Rossi
Angelo Arcangeli

venerdì 30 luglio 2010

No all'ulteriore cementificazione dell'area verde di Via Irlanda. Tradita l'effettiva volontà dei cittadini

Durante l’incontro pubblico che si è svolto ieri sera nella Sala Consiliare del Comune di Bastia il Sindaco ha ribadito la volontà dell’amministrazione di realizzare un istituto comprensivo nel quadrilatero dell’area “ex-Deltafina” senza escludere la possibilità di collocare l’edificio nella zona verde di via Irlanda. L’area interessata sarebbe quindi quella compresa tra l’attuale verde pubblico attrezzato e le tre palazzine recentemente costruite. In merito a questo, come circolo di Rifondazione Comunista di Bastia esprimiamo la nostra più totale contrarietà a tale previsione che sembra non tenere in considerazione le reali volontà ed esigenze dei cittadini della zona e di quanti hanno sottoscritto l’appello per le scuole nell’area ex Deltafina. Una richiesta che in campagna elettorale è stata strumentalizzata e fatta propria dal centro destra e che oggi viene non correttamente reinterpretata dall’amministrazione. I cittadini quando chiedevano le scuole nella Deltafina pensavano sicuramente al recupero degli essicatoi, alla ristrutturazione di un edificio importante e significativo per la storia di Bastia, recupero che tutti noi auspicavamo data la bellezza e la posizione degli edifici stessi. Ad oggi gran parte di questi edifici sono stati distrutti, si minaccia la demolizione della casette disegnate da Renzo Piano e addirittura si prevede di realizzare la scuola al di fuori di questo spazio perché dentro risulta impossibile. Vorrei ricordare all’amministrazione che la volontà vera dei cittadini che hanno partecipato alla marcia di protesta del 2007 era quella di denunciare la troppa cementificazione della città e il poco rispetto del verde. La battaglia dei cittadini residenti è sempre stata quella di difendere il più possibile le aree ancora verdi della zona e chiedere una sistemazione delle stesse, oggi lasciate al degrado sia nella parte pubblica che in quella privata. Risulta inoltre incomprensibile la netta chiusura rispetto ad ogni ipotesi di posizionare la scuola media o un istituto comprensivo nell’area Franchi, oggetto di un progetto di recupero così vasto e complesso da rendere assolutamente doveroso e opportuno un confronto con la città più aperto, partecipato e trasparente.

Amelia Rossi
Segreteria PRC Bastia, circolo Rosanna Cipolla
30/07/2010

giovedì 22 luglio 2010

Acqua pubblica: raccolte un milione e 400 mila firme. 15 mila in Umbria.

Consegnate in Cassazione un milione e 400mila firme. E' record!
Oggi, lunedì 19 luglio, il Comitato Promotore dei Referendum per l'acqua pubblica consegna oltre un milione e quattrocentomila firme presso la Corte di Cassazione.
Un risultato che segna un passo importante nella storia della democrazia e della partecipazione in questo Paese. Nessun referendum nella storia repubblicana ha raccolto tante firme.
La sfida che il comitato promotore ha davanti è quella di portare almeno 25 milioni di italiani a votare tre “sì” la prossima primavera, quando si terrà il referendum contro la privatizzazione dei servizi idrici. Un risultato che oggi, alla luce del “risveglio democratico” a cui si è assistito nei mesi della raccolta firme, sembra assolutamente raggiungibile.
Adesso chiediamo al Governo di emanare un provvedimento legislativo che disponga la moratoria degli affidamenti dei servizi idrici previsti dal Decreto Ronchi almeno fino alla data di svolgimento del referendum. Chiediamo inoltre alle amministrazioni locali di non dare corso alle scadenze previste dal Decreto Ronchi. Un milione e quattrocentomila firme rappresentano una delegittimazione di qualunque scelta tesa ad applicare il Decreto, a maggior ragione per quelle amministrazioni che vogliono addirittura anticiparne le scadenze.
Il prossimo appuntamento del popolo dell'acqua è il prossimo 18 e 19 di settembre, quando, probabilmente a Firenze, si terrà l'assemblea dei movimenti per l'acqua.

Roma, 19 luglio 2010

mercoledì 24 marzo 2010

Mercoledì 24 marzo 2010 CENA DI SOTTOSCRIZIONE per la FEDERAZIONE DELLA SINISTRA

I circoli del Prc di Assisi e Bastia organizzano una cena di sottoscrizione mercoledì 24 marzo dalle ore 20,30 presso il ristorante "Pane e Ciliegie", nel centro storico di Bastia. Interverranno i candidati alle regionali Stefano Vinti e Giuliano Granocchia. Giorgio Croce, artista che vive e lavora a Bastia, metterà in palio per la lotteria alcune sue opere.
Per info e prenotazioni n. 3392289196

Il Circolo del Prc di Bastia chiede all'amministrazione comunale l'istituzione di un fondo di solidarietà in favore delle famiglie in difficoltà

Il dibattito che si è sviluppato in queste settimane a Bastia, tra maggioranza e opposizione, rientra sicuramente in una normale logica politico-amministrativa. Si parla di parcheggi, tariffe, commissione per la qualità architettonica. Premesso che i parcheggi fatti in via Roma, quasi a cavallo del marciapiede, sono più dannosi che utili, sia per i pedoni che per il traffico, e che la possibilità per gli assessori di parcheggiare nelle strisce blu senza pagare si chiama, seppur piccolo, privilegio, siamo convinti che in questo momento occorra mettere al centro della discussione e del fare i problemi reali della gente, in particolare dei tanti bastioli che a causa della crisi vivono un momento di difficoltà economica, la cui fine non è certo dietro l’angolo. Crediamo sia arrivato il momento di mettere in campo soprattutto per loro politiche di sostegno al reddito.
Per questo chiediamo all’amministrazione di costituire il fondo di solidarietà da erogare a persone e nuclei familiari in difficoltà, un fondo che preveda una serie di interventi diretti e indiretti per coloro che attualmente si trovano in cassa integrazione, mobilità, disoccupati per il mancato rinnovo del contratto di lavoro ed anche per quei lavoratori autonomi che abbiamo dovuto chiudere la propria attività. Il Comune potrebbe ridurre il pagamento delle tariffe relativi ai servizi, tipo quelli scolastici o rivolti alle persone con disabilità, ma anche provvedere al pagamento dei tributi locali o coprire parte delle spese di mantenimento della casa principale, solo per fare alcuni esempi. E ci sentiamo anche di avanzare una proposta sul possibile reperimento delle risorse: perché non invitare tutti i cittadini residenti a devolvere il 5 per mille del CUD, del Mod.730 o del Modello Unico a sostegno proprio di questo fondo di solidarietà? Siamo convinti che tutti i cittadini di Bastia, se correttamente informati, darebbero il loro contributo per aiutare chi è più svantaggiato e per sostenere l’intera comunità. Su questo e sulle prospettive di occupazione e di sviluppo nel nostro territorio ci si deve necessariamente confrontare per non uscire dalla crisi economica con meno occupazione, benessere e sicurezza sociale.

mercoledì 3 febbraio 2010

Il circolo PRC di Bastia appoggia e sostiene la candidatura di Orfeo Goracci a Presidente della Regione Umbria

Il circolo di Rifondazione di Bastia si è riunito martedì 2 febbraio per parlare delle elezioni regionali e delle prossime iniziative da organizzare sul territorio. Tutti i partecipanti all’assemblea hanno accolto con entusiasmo la candidatura di Orfeo Goracci alla Presidenza della Regione Umbria. Una scelta che si è resa necessaria di fronte alla evidente crisi del Partito Democratico e alla sua incapacità di superare le divisioni interne e di riuscire a proporre un nome credibile per la presidenza della regione. Per questo si ritengono indispensabili le primarie di coalizione, unico strumento in grado di coinvolgere veramente tutto il popolo della sinistra umbra.
Le “primariette” di partito, previste per il 7 febbraio, sono antidemocratiche perché chiamano tutti i cittadini ad esprimersi su candidati che però sono appartenenti esclusivamente al PD. La solita farsa che a Bastia ha già causato una pesante sconfitta elettorale.
La candidatura del sindaco di Gubbio Orfeo Goracci è un atto di responsabilità verso i cittadini che meritano di scegliere il proprio presidente sulla base delle idee e delle proposte politiche per uscire dalla grave crisi economica, per migliorare il livello dei servizi e la qualità della vita. Una persona in grado di offrire una solida esperienza politica di buon governo, serietà, impegno e coerenza. Orfeo ha passato la sua prima giornata da candidato di Rifondazione e Socialismo 2000 tra gli operai della Merloni a Gaifana, per portare la sua solidarietà ai lavoratori e per sostenere tutte le forme di lotta che hanno come obiettivo quello di salvare l’azienda e i posti di lavoro. Le priorità da lui annunciate in conferenza stampa sono il piano regionale del lavoro, il reddito sociale, il no al nucleare, la valorizzazione delle politiche ambientali e la ripubblicizzazione del ciclo dell'acqua".
Un inizio di campagna elettorale che parla di contenuti e non di lotte interne alle segreterie di partito.

lunedì 1 febbraio 2010

La candidatura di Goracci: "E' stata una scelta necessaria: mentre gli altri si dilaniavano, noi parlavamo con la gente"

Da UmbriaLeft - Articolo di Daniele Bovi del 30 gennaio 2010

L’uomo è navigato ma una certa emozione non la nasconde: “Non nascondo l’emozione per questa scelta – ha detto il sindaco di Gubbio Orfeo Goracci durante la conferenza stampa di questa mattina – che rappresenta una parte di storia importante di questa regione”. Il Prc dunque, “di fronte allo spettacolo poco edificante del Pd”, propone un suo candidato alla presidenza. Una scelta, secondo Goracci, che andava fatta addirittura qualche giorno prima: “La scelta che oggi rendiamo nota - dice - non solo è necessaria, ma addirittura avremmo dovuto farla qualche settimana fa, perché la gente dell'Umbria non si può permettere di aspettare ancora che il Pd risolva le sue numerose problematiche interne. Facendo, in questo modo, un danno non solo a sé stesso ma a tutto il centrosinistra ed ai cittadini umbri. Un danno per il quale dovrebbe chiedere scusa''.

L’occasione delle primarie, secondo Goracci, servirà anche “per parlare ai tanti elettori della sinistra che ci sono in Umbria. Io di certo non sono un grande amante delle primarie, ma di fronte a questa incapacità del Pd questa scelta si è rivelata necessaria”. Goracci poi si sofferma sullo scenario politico degli ultimi mesi e sottolinea che “mentre il Pd è stato capace soltanto di dilaniarsi, senza però essere in grado di intercettare i sentimenti e la realtà della gente comune, questo lavoro è stato portato avanti dal Prc”. A sostegno della sua tesi il sindaco eugubino porta alcuni esempi: “Anziché di mandati, statuti e ricorsi, noi abbiamo provato a parlare, ad esempio, della grande emergenza del lavoro: ci siamo dimenticati della crisi della Merloni che sta mettendo in ginocchio 1070 dipendenti?”.

Oltre alle tematiche del lavoro, Goracci intende mettere sul piatto della discussione altri punti che lui ritiene decisivi per quella politica di sinistra che, come ha ribadito anche stamattina, “in questa coalizione non può mancare: c’è bisogno di chi ha una lettura diversa delle cose”. E allora, oltre a ribadire un no forte al nucleare e la necessità di una forte riflessione sulla laicità, secondo il sindaco c’è bisogno di una grande valorizzazione delle politiche ambientali, come un’intensa opera di ripubblicizzazione delle acque ad esempio. Così come c’è la necessità di un “ragionamento sulle infrastrutture: non parlo solo di strade e autostrade, che vanno fatte evitando di devastare il territorio, ma anche di infrastrutture immateriali come quelle telematiche che sono decisive per uno sviluppo della regione”.

SCHEDA BIOGRAFICA DI ORFEO GORACCI

Di professione maestro elementare, diviene segretario del PCI nel 1987, dopo tre anni passati alla guida della locale sezione della FGCI. Nel 1988 è capogruppo in Consiglio comunale, e nel 1989 viene nominato assessore all'ambiente e ai lavori pubblici.

Nel 1992 aderisce al Partito della Rifondazione Comunista. Nello stesso anno viene eletto alla Camera dei Deputati, dove resta fino al 1994, mentre dal 1995 al 2000 siede nel Consiglio regionale dell'Umbria, e per quattro anni è anche vice-presidente della Giunta regionale.

Nel 2001, sostenuto da Rifondazione Comunista, Verdi e una lista civica, viene eletto Sindaco di Gubbio al ballottaggio con 10.623 voti; è confermato nel ruolo di primo cittadino anche dopo le consultazioni del 2006, nelle quali riceve oltre 11.000 preferenze.

Membro del comitato politico nazionale di Rifondazione in quota alla mozione 1 (Ferrero, Grassi), Goracci è stato candidato alle elezioni europee del 2009 nella Circoscrizione Italia centrale per la lista anticapitalista formata da PRC e PdCI.

Strisce blu, oltre 200 multe in quattro giorni

Dal Giornale dell'Umbria del 21 gennaio 2010

Bastia I vigili hanno elevato contravvenzioni per il mancato pagamento della sosta. Prc: “I proventi siano usati per le strade”

BASTIA UMBRA – Le strisce blu continuano a far discutere. Questa volta interviene il gruppo di Rifondazione comunista di Bastia Umbra. “In 4 giorni – affermano gli esponenti – i vigili urbani del Comune di Bastia hanno fatto 206 multe, delle quali oltre cento per il mancato pagamento della sosta nelle cosiddette strisce blu”.
“Giusto far rispettare le regole, ma ci auguriamo – continuano – che l’amministrazione comunale sia la prima a farlo. Tanto rigore in un momento di passaggio nella gestione dei parcheggi privati e dopo giorni di mal funzionamento delle macchinette speriamo sarà applicato anche nella destinazione degli introiti delle multe”.
“L’art. 208 del codice della strada prevede infatti che i proventi debbano essere utilizzati
per il finanziamento delle attività connesse al piano nazionale della sicurezza stradale, cioè per pro muovere campagne di educazione stradale, per il miglioramento della circolazione, per il potenziamento della segnaletica”.

“In realtà, lo conferma anche una recente ricerca, pochi comuni applicano la legge fino in fondo e le multe servono unicamente a rimpinguare le casse degli enti locali in sofferenza dopo i continui tagli del governo. L’aumento – concludono – del costo orario dei parcheggi nel centro storico da 60 centesimi a 1 euro altro non è, come già avevano affermato in merito al bilancio di previsione, una vera e propria tassa che i cittadini di Bastia si trovano spesso costretti a pagare data la scarsità di parcheggi gratuiti esistenti nei pressi del centro”.

Rossi (Rc): “Giuste le multe Ma la legge sia applicata davvero”

Dal Corriere dell'Umbria del 30 gennaio 2010

Il segretario interviene sulla vicenda contravvenzioni

BASTIA UMBRA (al.ga.) – “Giusto multare coloro che non rispettano le regole del codice stradale; altrettanto opportuno destinare gli introiti delle contravvenzioni per il finanziamento delle attività connesse al piano nazionale sulla sicurezza stradale, come previsto dall’articolo 208 del codice della strada”. E’ questa l’opinione di Amelia Rossi, segretario del circolo bastiolo del partito della Rifondazione Comunista intitolato a Rosanna Cipolla. “In quattro giorni, dal 18 al 21 gennaio 2010, i vigili urbani del comune di Bastia Umbra hanno fatto duecentosei multe – ricorda il segretario Rossi – tanto rigore, in un momento di passaggio nella gestione dei parcheggi privati e dopo giorni di malfunzionamento delle macchinette, speriamo sarà applicato anche nella destinazione degli introiti delle multe. In realtà, lo conferma anche una recente ricerca di Adnkronos, pochi comuni applicano la legge fino in fondo e le multe servono unicamente a rimpinguare le casse degli enti locali in sofferenza dopo i continui tagli del governo”.